VIII Legislatura – Tornata del 20 novembre 1862
— Schiarimenti ed avviso del presidente del Consiglio, Rattazzi — Censure del deputato Crispi, e proteste del ministro per la guerra, Petitti — L'elezione è
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; secondariamente le cose nel medesimo dette sono vaghe ed accennano semplicemente a pratiche usate dal Basile e da suoi amici ed aderenti per
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era stato regolarmente nominato il signor Basile-Basili. Ma avendo ricevuto un reclamo per parte del signor Marco Drago, di Naso, ed un altro per
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non sono più di dodici, anche a voler ritenere che questi elettori non fossero presieduti da persona che avesse la qualità di elettore, ed avessero
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fossero intervenuti ed avessero votato per la massima parte contro il presidente Rusconi, non avrebbero potuto cambiare il risultato della votazione.
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Rimaneva una difficoltà a superare per la validità dell'elezione, ed è questa. Il signor Luigi Basile-Basili è magistrato, giudice cioè della Corte
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Intervennero al primo squittinio 155 elettori, ed i voti furono distribuiti nel seguente modo: il signor Mattia Montecchi ebbe voti 63, Federici
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L'ufficio ebbe a considerare quale fosse l'influenza dei voti recati dalle due sezioni sopra il risultato dello squittinio, ed avendo verificato che
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In esso votarono elettori 305, ed il signor maggiore Siculi ottenne voti 159 ed il dottore Gentili 144.
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ebbe voti 105 ed il dottore Francesco Gentili 66.
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deputato di Pontassieve, incaricandomi di riferirla subordinatamente a talune informazioni che io doveva assumere e dal Governo ed altrimenti; io quindi
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rappresentanza venisse promosso ad un impiego il quale è inconciliabile colla qualità di deputato, naturalmente il collegio si rende vacante, ed il Ministero non
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Ricciardi. Signori! ad onta dello sdegno che mi bolle nel cuore, io cercherò di esser tranquillo, ma voi dovete ascoltarmi ed ascoltarmi pacatamente.
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osservare che sono cresciute, sento più imperioso il bisogno che l'interpellanza segua; ed è perciò che invito la cortesia della Camera e quella
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Ad Aspromonte ci fu un vincitore ed un vinto: il vincitore fu il Governo del Re, i vinti furono Garibaldi ed i seguaci suoi.
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Una cosa, signori, a noi preme, ed è di dimostrare che noi siamo partiti da Torino per la Sicilia coll'intendimento di rimanere fedeli alla legge
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In Italia ci sono delle impazienze, ed è naturale che queste impazienze ci siano.
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Io non cerco di indagare quali fossero e di qual genere le relazioni che passassero allora fra il generale Garibaldi ed il Governo, ma certo è che
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consuetudini essenziali al buon andamento del sistema parlamentare; altri si riservarono a giudicare il Ministero da' suoi atti, ed intanto gli
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Che cosa avvenne? Avvenne che questa condizione di cose, che l'opinione, che fu generale nel paese ed in Europa, dell'influenza per cui si era
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credeva che il Governo tollerasse ed anche approvasse gli armamenti. Ebbene, io domando al Ministero se siasi fatto tutto quello che occorreva per
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Vi ha un principio su cui è necessario che ci fissiamo tutti, ed è questo, che un'Assemblea, qualunque ella sia, comunque sia composta, per quanto
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stata data con tale indugio ed incertezza da diminuirne grandemente il suo valore politico. Infatti, si lasciò luogo a due fatti dolorosissimi: la
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Io credo che la Camera usò molto prudentemente nell'astenersi da queste questioni, mentre poteva esserci lotta tra il Governo del Re ed i partiti che
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Credo che ottimo sia anche, quando si tratta di costituire un libero Stato, il principio che si ha da curare il male nei suoi primordii; ed infatti
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Questo straniero ci guarda oggi più fiso del solito, ed io non credo andare troppo lungi dal vero ritenendo che egli vedrebbe oggi volentieri, in
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all'autorità. Ed il fatto è vero; e fra i titoli d'onore che meritamente appartengono al popolo del regno unito, questo non è certamente il meno bello, il meno
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per arbitrio, per illegalità, per incostituzionalità. Si potrebbe dire che in Inghilterra tutti i diritti politici ed individuali hanno ciascuno
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delle libertà politiche, ed assicurare al nostro paese la parte che meritamente gli spetta nella vita costituzionale dei popoli.
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commetterà mai a suo carico alcun arbitrio, e quando, in casi non prevedibili, ne commetta, sarà immediatamente ed esemplarmente punita; quindi vive
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settembre 1849 si aprì dotta ed animata discussione alla Camera subalpina sopra una petizione del Consiglio delegato di Chiavari che protestava in
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l'amnistia, intorno alla quale, parlando i miei onorevoli amici Fabrizj Nicola, Calvino ed io dichiariamo che essa non ci riguarda né punto, nè poco.
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, di quello stesso Ministero che due mesi dopo fece arrestare ed imprigionare l'onorevole Sirtori, sfrattare e rilegare l'egregio patriota dottor
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avrei dato una lezione al paese ed un esempio memorabile… sì, memorabile, perchè sarebbe stato il primo, e ho la certezza che sarebbe stato imitato.
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illegali ed incostituzionali, sono state una digressione. Ora ritorno sull'argomento.
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inferiori del potere esecutivo, i quali, avendo abusato nelle loro funzioni ed avendo agito illegalmente
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disposizione, ne avrei fatto uso, ed avrei instaurato in Italia il diritto di resistenza, diritto anche questo che si conosce in Inghilterra;
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Io dichiaro che non intendo addurre quella copia di ragioni e quella diffusione di linguaggio che sarebbero forse utili ed opportune nel foro e
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L'onorevole Nicola Fabrizj ed io, reduci per terra da Catania a Messina, ci imbarchiamo il 25 agosto in quest'ultima città per Genova, diretti a
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), l'onorevole Fabrizj ed io scrivemmo al generale La Marmora chiedendo che ci comunicasse i motivi del nostro arresto.
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Ma lasciando le induzioni, lasciando le ipotesi ed i ragionamenti legali, cosa che io ritengo antipatica a voi come a me, lasciando tutto questo da
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Da questa dichiarazione panni risulti chiaro ed evidente che il generale La Marmora ci faceva arrestare per un supposto fatto intenzionale. Il signor
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ricerche giudiziarie possono afferrare l'azione colpevole, per così dire, visibile ancora ed intatta.
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stato d'assedio, ed in tempo di libertà la facoltà di porre lo stato d'assedio fu attribuita solo al potere legislativo. Il potere esecutivo se l'ebbe con
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dal Ministero potrebbe per avventura dirsi ed è stato eletto dai suoi amici officiosi. Io, insomma, intendo non resti alcun velo su questa questione
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puro e semplice proposto dall'onorevole marchese Gustavo di Cavour, ed è noto che il conte Camillo era in quell'epoca ministro per le finanze, ma non
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invocare come una soda, irrepugnabile ragione la salute pubblica minacciata, e a ricorrere ai mezzi straordinari ed eccezionali, mentre si tengono a vile i
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scoppiate in Inghilterra alquanti anni dopo non fu proclamato mai lo stato d'assedio, malgrado la presenza degli eserciti nemici, ed il corso della
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Alcune brevi considerazioni ed ho finito.
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Dissi male, che non rimane più speranza al paese; gli rimane ancora speranza, ed è nel suo Parlamento. Ma dal Parlamento aspetta qualche grande atto
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Accademia della crusca
